Il testo sul braccialetto è: “Facciamo diventare realtà i sogni! Supereroi.ch”
… È tempo di liberarsi dalle coperte, è tempo di sciogliersi davanti a un bicchiere, la notte chiama e non bisogna farsi trovare impreparati, oggi non è un giorno come gli altri. Gianluca cammina in punta di piedi per la casa, non vuole svegliare nessuno.
Ogni parete del posto dove ha vissuto gli ultimi anni della sua esistenza gli suggerisce un ricordo, un momento da inchiodare sul cartello della memoria.
È sempre importante ricordare da dove si viene, è vitale non dimenticarsi la strada che si ha davanti, soprattutto se porta sempre e comunque verso le proprie origini.
Giace il rumore, nell’aria solo i minuti flebili di chi ha consegnato al sonno, un riposo ristoratore.
Gianluca non può fare a meno di spingere, delicato, la porta della stanza di sua figlia. È un rito che ripete ogni notte e di cui non vuole fare a meno.
Dorme Fiamma e pare che nulla al mondo possa svegliarla.
I suoi respiri sono lenti, attaccati l’uno all’altro, suo padre la guarda con gli occhi stessi occhi di quando è nata, dodici anni prima.
Gianluca si chiede cosa starà sognando e se come quando era piccola, avrà ancora paura dei draghi.
Ha gli occhi chiusi Fiamma, dopo un’intera giornata trascorsa a rincorrere lezioni di scuola, libri da studiare e amiche con cui litigare, per poi fare pace cinque minuti dopo.
Cresce la ragazzina dalle gambe come giunchi, cresce e affronta la vita, perchè così deve essere, anche quando l’arbitro ti fa giocare in dieci.
Gianluca lascia la porta socchiusa, poi si dirige verso la sala da pranzo, una manciata di secondi per affondare sul divano, in preda ai pensieri, mentre una finestra indica il buio.
No, oggi non è una giornata come tutte le altre.
È arrivata una telefonata, una di quelle che non ti aspetti, le parole sono state chiare.
“Signor Bianchi, abbiamo trovato medicamento per curare la malattia di sua figlia.”
Poche e concise parole, capaci di cambiare il senso del futuro, le sue aspettative.
La malattia di sua figlia, meglio conosciuta come Fop. Fibrodisplasia Ossificante Progressiva.
Le conseguenze? Una penitenza eterna.
Ma ora c’è quella telefonata, una speranza diventata realtà.
Gianluca non ha sonno, Gianluca non dorme mai.
E ora se ne sta lì, accoccolato sul divano di sempre, a ricordare tutto quello che lui e sua figlia hanno affrontato in questi lunghi dodici anni.
Sempre insieme su un sentiero fatto di curve a gomito e buche messe lì dal destino, senza mai frenare, perchè chi si ferma non ha capito niente.
Perchè chi tira il freno, non potrà mai vedere fino in fondo quella strada.
All’inizio è stato il grezzo di una canzone, le parole di un papà modellate da un artigiano della musica come Dario Canossi a lasciare una traccia poi completata dalle voci del coro delle mondine di Novi. “Ringrazio le farfalle” nasce infatti da uno scritto di Gianluca Bianchi per la figlia per poi concludersi con un finale cantato dal coro dalle Mondine di Novi suggerito dalla piccola Fiamma.
Fatto il pezzo “Ringrazio le farfalle” si trattava di dargli un giusto accompagnamento e quindi ai Luf si sono uniti i gruppi che hanno segnato la storia della musica alternativa italiana, ognuno dei gruppi ha donato un pezzo che potesse unirsi al grande puzzle che rappresenta la storia di una famiglia che deve affrontare una sfida come quella di una malattia genetica rara. Ad ognuno dei gruppi è stato chiesto un pezzo che facesse ballare questi ragazzi e le loro famiglie e ad ognuno di loro è stato chiesto di contribuire ad un disco che fosse un inno alla vita e alla speranza.
Nel disco sono contenute le tracce edite di gruppi che hanno saputo essere colonna sonora di un momento difficile ma soprattutto che sono state il sostegno ad una famiglia che ha contribuito, per dirla con le parole di Marino Severini dei Gang, affinché nessuno si sentisse mai “solo lungo la strada”. Nel disco sono quindi contenute le tracce edite di artisti come Gang, Modena City Ramblers, Bandabardò, Africa Unite, Mau Mau, Yo Yo Mundi, Casa del Vento, Lou Dalfin, Vad Vuc e Witko, che hanno in comune il fatto di essere in gruppo (perché insieme si canta e si balla meglio), e di essere i gruppi preferiti da Gianluca Bianchi, infaticabile organizzatore di iniziative di sensibilizzazione sulle problematiche della malattia.
Ne è uscito un disco imperdibile, sia per la confezione, riccamente illustrata, sia per il valore musicale dei gruppi coinvolti, sia per l’inestimabile valore aggiunto del significato umanitario che riveste un progetto simile; Italia e Svizzera italiana unite, per una volta, insieme, per combattere una malattia rara, ma che non dà tregua a chi ne è colpito.
Un libro impreziosito da una copertina da disegnare e colorare.
Il tour ha avuto un nome significativo ed evocativo per sottolineare la provenienza comune: “Combat Folk”, termine nato negli anni 90 per indicare quel fenomeno musicale che portò nella musica la voglia di cambiamento e di libertà di quel periodo di cui Cisco, Luca e Francesco furono capostipiti.
Con l’età adulta cambiano anche gli scenari e il tour abbandonato i luoghi dedicati al “pogo”, è approdato in spazi più piccoli e raccolti per assaporare meglio un concerto.
Un incontro tutt’altro che casuale quello fra “Noi ci Siamo!” e questa tournée. L’amicizia fra musicisti coinvolti e l’associazione è di lunga data ed è grazie ad essa che è stata possibile la collaborazione che ha permesso la nascita del progetto musicale “Ringrazio le farfalle”, un disco che ha raccolto la testimonianza delle voci di molti gruppi musicali vicine al “combat folk” e che ha consentito il sostegno concreto agli istituti di ricerca del Gaslini di Genova e dell’università di Oxford.
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